
19 Lug Yeco: il digitale sotto i polpastrelli
Yeco è la nuova applicazione che permette di creare musica senza l’ausilio di strumenti musicali: solo voi e un iPad.
Non differisce granché dagli altri programmi già approfonditi nelle sue funzioni generali, quanto nel suo approccio multitouch, che consente performance creative, immediate e di alto livello.
Il programma funziona sia con Windows che con il mondo Apple:i problemi di compatibilità tra diversi sistemi operativi diventano dunque solo ricordi.

Yeco è un nuovo programma che permette di creare musica sul proprio iPad. In cosa differisce dai tanti altri programmi musicali?Permette un accesso “touch“ alle funzioni, rendendo rapidi e intuitivi i comandi.
Il mouse? Un bel ricordo
Su questo portale ci siamo già imbattuti in un programma musicale simile a yeco: qualche settimana fa abbiamo infatti parlato di Lemur. Come Yeco, anche Lemur adotta un approccio “multitouch“, cioè a comandi tattili, senza mouse o controller.
Bisogna chiarire però che, se entrambi adottano una filosofia basata sul contatto sempre più stretto tra macchina e musicista, Lemur è forse più simile a programmi come Max MSP, software che permettono di interagire con oggetti sonori virtuali.
Lemur sembra infatti maggiormente dedicato alla creazione di timbri mediante moduli sonori, mentre Yeco ha più familiarità con i tradizionali sequencer pensati per la registrazione. Ma con qualcosa in più, come scopriremo tra poco.
Nel caso di entrambi i software operazioni muovere un fader del volume o variare l’ampiezza di un’onda sonora diventano gesti “a portata di mano“, azioni non più mediate dal mouse ma eseguite direttamente sul pannello: non sono più dunque gesti mediati dalla familiare freccetta del nostro computer portatile.

Yeco permette di creare musica praticamente ovunque: basta un pannello tipo iPad. Non c’è neanche bisogno del mouse!
La struttura di Yeco
L’interfaccia sobria e intuitiva di Yeco non differisce granchè da quella di altri sequencer musicali, come Logic, Cubase o Sonar, ma vanta la prerogativa di facilitare l’interazione musicale fra la macchina e l’utente.
Nella legenda del programma sono infatti riportate tutte le funzioni di un comune software di music production, con la caratteristica di poterle azionare con la mano anzichè col mouse; tra le altre è presente una comoda funzione “tap tempo“, in grado di riconoscere la metrica della registrazione dalla semplice pulsazione della mano sul comando.
Yeco è articolato in 8 diversi set di MIDI controllers, che includono keyboards, drumsets e controlli fisici sul suono; gli strumenti sono così indicizzati:
- Session View.
Si tratta di una griglia che permette di visionare la sessione di eventi nel suo complesso; può essere sincronizzata con i parametri di Ableton Live. - Mixer.
Permette di aver accesso alle funzioni di un mixer virtuale: creare ed armare tracce, assegnare effetti, orientare il pan del canale, creare gruppi di tracce, ecc. - Drumpads.
E’ un’utile mappa di effetti percussivi da inserire nelle nostre produzioni musicali. - Keyboard.
E’ una tastiera virtuale che vanta però alcune funzioni davvero fuori dall’ordinario; una di queste è il “channel pressure“, che permette di variare la dinamica a seconda dello scorrimento delle dita direttamente sul pannello. L’iPad diventa così una vera Master Keyboard, cui assegnare il suono desiderato (un pianoforte, una viola, un oscillatore). - Hex Controller.
Qui entriamo in un territorio un po’ nerd. Questo pannello possiede tutte le funzioni di una tastiera – ogni tasto virtuale corrisponde ad un’intonazione diversa – ma le note non seguono una successione melodica normale (ad un Do4 non segue per forza un Do#4, per esempio), ma risultano mescolate alal nostra vista.
L’aspetto interessante è la presenza della funzione “Slider“, che permette di creare un vero legato tra nota e nota, e “Pitch bend“, funzione che permette di creare effetti di microvariazioni d’intonazione della singola nota. - Comandi MIDI.
Ben 56 elementi tra cui knobs (manopole), sliders e bottoni utili a comunicare informazioni Midi. - XY Pads.
Qui il gioco si fa interessante: si tratta di una pagina che ci permette i visualizzare degli assi cartesiani. Si, proprio quelli che abbiamo studiato alle elementari, con asse X e asse Y e così via. Cosa c’entrano con la produzione musicale, direte?
E’ presso spiegato: Yeco ha elaborato una pagina che permette di assegnare la variazione di un controllo ad un piano cartesiano: anzichè variare il reverbero assegnato ad una traccia intervenendo sulla corrispondente manopola, potremo gestirne la quantità con un gesto del polpastrello sull’asse virtuale. Forte, eh? - Devices.
Anche in questo settore del programma è possibile intervenire in maniera manuale sui vari parametri, non più mediante un asse cartesiano virtuale, ma facendo scorrere le dita lungo diverse bande colorate.
Con questa funzione sarà dunque possibile, con un’azione della mano sul pannello, gestire la quantità di chorus assegnata ad un gruppo di tracce, o variare un parametro associato ad uno strumento. Insomma una risorsa decisamente utile ed immediata.

La musica “pret a porter“: Yeco permette di creare basi, loop e sequenze senza bisogno di avere con sè nemmeno un portatile ed un mouse.
Il polpettone filosofico
Pensavate ci facessimo bastare i dettagli tecnici e invece no. A noi piace fare un po’ la morale, quindi lasciateci fare, promettiamo di essere sintetici.
Yeco, Lemur, ma anche come gli “oggetti musicali“ Oval e Mogees, pur essendo diversi, guardano verso un comune orizzonte: la ricerca di un contatto tra musicista e piattaforma digitale.Pur diversi tra loro, questi supporti digitali sembrano andare in cerca di quel linguaggio “fisico“ che il mondo della musica digitale ha inizialmente accantonato.
E il sempre più frequente affermarsi di novità come ovetti in grado di triggerare ogni superficie o i sequencer multitouch non fanno che confermare questa nostra considerazione.
In conclusione
Con Yeco realizzare un brano o un arrangiamento diventa dunque un’esperienza non solo intuitiva, ma anche estremamente stimolante. Gli aspetti tecnici e creativi sono incoraggiati dalle spiccate componenti tattili, che invitano ancora di più a scoprire questo strumento e i suoi timbri.
I parametri “touch“ e le funzioni colorate ci suggeriscono un’interazione agile, coinvolgendo anche l’utente meno esperto ad un’esperienza musicale nuova e stimolante.
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