
21 Giu Twitter sfida Spotify e investe su SoundCloud
Twitter, uno dei più grandi canali social al mondo, sceglie di investire sul canale musicale SoundCloud.
La nota piattaforma punta sul noto portale musicale, con l’obiettivo di fornire servizi di streaming musicale, in dichiarata concorrenza con gli antagonisti Spotify ed Apple Music.
A riportare la news è il sito Re/Code, secondo il quale Twitter era già stato, in più occasioni, prossimo alla conclusione di questo negoziato.
Pare infatti che le trattative fra lo stesso e SoundCloud fossero aperte da ben due anni, dal 2014, a seguito di alcuni poco incoraggianti tentativi di ingresso di Twitter nel bacino del social musicale.

Twitter, la celebre piattaforma social, ha ufficializzato il buon esito dell’accordo con la piattaforma musicale SoundCloud.
La conferma arriva direttamente da Jack Dorsey, fondatore ed attuale Ceo (Chief Executive Officer) di Twitter, il quale ha annunciato che l’investimento avverrà mediante Twitter Ventures.
Una mossa senz’altro coraggiosa, ancora di più in una fase economicamente complicata per l’uccellino.
Twitter e SoundCloud: alcuni numeri
La cifra che suggella il negoziato tra il gigante social di San Francisco e il noto portale musicale è una di quelle che fanno sgranare gli occhi.
70 milioni di dollari sarebbe infatti la somma investita dal noto social network per accaparrarsi una quota della piattaforma musicale; 70 milioni che potrebbero arrivare, non senza difficoltà, a 100, come conferma lo stesso Dorsey.
Con questo joint venture tra i due colossi, Twitter appresta a tener testa a Spotify ed Apple Music, autentici giganti dello streaming musicale, aprendo così il proprio mercato ad un panorama potenzialmente ancor più sconfinato.
La piattaforma SoundCloud: enormi consensi in pochi anni
Per chi non conoscesse SoundCloud, si tratta di un sito cui – con una cifra mensile risibile – abbonarsi e caricare liberamente le proprie produzioni artistiche, senza limitazione di generi musicali.
Lanciata solo nel 2008, SoundCloud è oggi la piattaforma musicale cui sempre più spesso si affidano artisti, DJ e compositori: una realtà che può oggi vantare ben 300 impiegati, 125 milioni di titoli disponibili e 175 milioni di utenti attivi.
SoundCloud è disponibile secondo il profilo “freemium“: ciò vuol dire che chiunque può attivare una pagina e caricare fino a tre ore di musica, gratuitamente.
Con la formula “Pro“ da soli 5 euro al mese si raddoppia invece il tempo a propria disposizione; con l’abbonamento “Pro Unlimited“, per una spesa pari a 9 euro al mese, artisti ed etichette potranno invece caricare i propri brani illimitatamente.

SoundCloud è una piattaforma particolarmente amata dai musicisti, che possono caricare liberamente le proprie produzioni.
Nel corso di pochi anni, SoundCloud ha mutato il volto del panorama musicale e soprattutto dei suoi meccanismi di fruizione: oggi è infatti uno dei maggiori canali social dedicati alla diffusione di album e produzioni indipendenti, tanto da divenire una realtà che anche i colossi della discografia – e della comunicazione, come ci dimostra l’“affaire“ Twitter – non possono ignorare.
SoundCloud ha conquistato un tale peso nel panorama artistico globale che molti artisti, ancor prima di diffondere le copie fisiche delle proprie incisioni, o realizzare un proprio sito ufficiale, vi affidano la divulgazione dei propri contenuti.
Social e musica: alcuni antecedenti
La liason Twitter/SoundCloud costituisce di certo una novità significativa, oltre che di un fortissimo riconoscimento per SoundCloud, piattaforma finora svincolata da determinate logiche imposte dai “big“ del mondo social.
Questa notizia non sbuca proprio dal nulla, ma vanta alcuni precedenti: oltre a Twitter, altre realtà social avevano tentato il lancio di proprie applicazioni musicali, con risultati…beh, tutt’altro che incoraggianti.
Forse il più grande buco nell’acqua era stato “Ping“, ovvero il “social network musicale“ ideato da Apple; ma lo stesso Twitter, prima di trovare in SoundCloud un partner, aveva questa idea in testa da parecchio tempo.
Si, perchè già nel 2012 Twitter aveva acquistato “We Are Haunted“ e aveva lanciato il servizio “Twitter Music“, un’applicazione in grado di generare playlist e classifiche affidandosi alla popolarità e ai riscontri degli artisti in rete.
In sostanza un servizio che suggerisce quale artista va per la maggiore, con playlist selezionate, ma accessibili solo da chi ha un abbonamento a Spotify.
E chi non ce l’ha?Beh, si accontenta di qualche secondo di anteprima su iTunes.

Twitter e SoundCloud sigleranno un accordo che permetterà di incorporare una quota della piattaforma musicale nell’offerta del più apprezzato canale social.
Pur pensata come un’app gratuita, con aspettative davvero elevate, dopo sole due settimane dal lancio, già è esclusa dalle 100 app musicali più scaricate di iTunes.
In effetti perchè dover accedere ad un’apposita piattaforma social per sapere quale musica va per la maggiore, o quali brani twittano gli artisti?
Insomma non ha funzionato.
Un successo annunciato
Una mossa, quella del social network dell’uccellino, che va – finalmente – in una direzione che sembra gradita al mercato.
I dati riportati dalla RIAA (Recording Industry Association of America), parlano infatti di ben 2.4 miliardi di dollari, generati proprio dallo streaming nel mercato musicale statunitense.
Una cifra di un tonnellaggio tale che ha segnato anche il sorpasso ai download digitali.
Il gemellaggio Twitter/SoundCloud pare dunque disporre delle carte necessarie per portare a compimento il progetto pensato da Twitter fin dal 2012, portando peraltro ad entrambe le piattaforme un’esposizione mediatica ancora più decisiva, se necessario.
Alla prossima.
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