
26 Apr Roland: un colosso della musica digitale
Roland: più di una casa produttrice, ma un autentico pilastro della moderna musica digitale.
E’ notizia di questi giorni la scomparsa di Ikutaro Kakehashi, fondatore della storica casa produttrice. Per celebrare quello che non esitiamo a definire uno dei padri dei moderni strumenti elettronici abbiamo voluto realizzare un articolo che ripercorra i successi della Roland, il colosso che tanti anni fa Kakekashi ha fondato.
La scomparsa di Ikutaro Kakehashi, fondatore della Roland
Si è spento lo scorso primo aprile, all’età di 87 anni Ikutaro Kakehashi, ingegnere giapponese fondatore della Roland Corp, storica azienda di strumenti musicali. L’annuncio è stato diramato su Facebook dall’amico e collega Tom Snyder: ”Addio al nonno del MIDI”.
Le intuizioni di Ikutaro Kakehashi sono praticamente alla base di tutte le novità che hanno coinvolto le sperimentazioni musicali dell’ultimo secolo. Avete mai sentito parlare di MIDI e di pattern elettronici?Ecco. Senza questo signore probabilmente la musica leggera sarebbe decisamente diversa.
Roland, testimone dell’innovazione musicale dell’ultimo secolo
E’ innegabile che l’avvento dell’elettronica abbia irreversibilmente mutato – nel bene e nel male – i linguaggi, la grammatica della musica. Gli strumenti musicali tradizionali continuano ad esistere, confortati da ibridazioni e nuovi timbri.
Il più delle volte infatti queste nuove risorse non vanno a sostituirsi agli strumenti esistenti, ma assolvono al compito di ampliare la tavolozza dell’artista.
Va inoltre sottolineato che, grazie allo sviluppo tecnologic, a differenza di non troppi anni fa, oggi anche il musicista dilettante ha a disposizione un repertorio timbrico assolutamente ricco.
Nel mercato musicale degli ultimi cinquant’anni questo significativo ruolo è stato svolto da alcune grandi realtà. Tra queste vanno doverosamente citati Hammond, Korg, Mood e ovviamente Roland.

Gli strumenti Roland hanno portato significative innovazioni nel campo musicale, gettando le basi per la nascita delle drum machine.
Le tastiere Roland offrivano 16 pattern preimpostati, possibilità di intervenire sui singoli suoni, dando forma alle timbriche che distingueranno la musica leggera di lì a poco.In altre parole il musicista aveva accesso a timbri ed – soprattutto – un’immediatezza di utilizzo prima non concepibili.
Molti, tra coloro che stanno leggendo questo articolo, sorrideranno. Oggi vi sono ovviamente app musicali in grado di restituire prestazioni più moderne, ma per i tempi l’apporto della Roland sul mercato era qualcosa di impensabile.
Volete farvi un’idea dell’influenza di Roland sulla musica moderna?Vi basti pensare che, per un lungo periodo, David Gilmour (Pink Floyd) ha adottato i pedali Boss per il proprio suono. Ma non solo: molti moduli ritmici (“pattern“) di hit anni ’70, ’80 e ’90 sono basati sulle drum-machine della serie TR. “I wanna dance with somebody” di Whitney Houston può bastare come esempio?.

Roland e le sue tastiere ha gettato le basi per la nascita di importanti correnti musicali. Fra queste il moderno hip hop.
Roland: i primi passi di un mito della musica
La formazione di Iketaro Kakekashi, nato nel 1930 a Osaka, va contestualizzata in seno al boom economico che coinvolse il Giappone dopo gli anni ’50.
Una crescita sconnessa ma febbrile, che trasformò il Paese da luogo di oblìo a potenza mondiale in un breve arco temporale. E fra i punti di forza c’era proprio il nascente settore elettronico. Si pensi che, in quel frangente nasceva un altro colosso musicale: Yamaha.
In questo contesto si forma il giovane Ikutaro, un che muove i primi passi in un negozio che tratta apparecchiature radiofoniche. Con questo lavoro il ragazzo acquisisce molte competenze ed inizia ad appassionarsi all’anatomia degli organi elettronici. All’epoca infatti esistevano già realtà come Hammond (casa cui Ikutaro vendette alcuni propri brevetti!), ma si tratta di un mercato ancora parzialmente inesplorato.
Ma i giorni da garzone di Ikutaro non durano a lungo. Nel 1958 il nascente astro dell’elettronica abbandona l’attività per dedicarsi alla progettazione e la realizzazione dei propri strumenti musicali.
Due anni dopo, grazie anche all’aiuto dei finanziamenti di Sakata Shokai, azienda attiva nel settore degli inchiostri ad Osaka, nasce la Ace Electronic Industries Inc.. Con questi primi modelli il futuro padre della Roland sperimenta nuove versioni di organi e tastiere.
Ben presto però l’azienda, anzichè sui timbri, si focalizzerà sull’aspetto ritmico dei propri prodotti In questo modo l’azienda gettò le basi per la nascita di risorse a noi oggi molto familiari: le drum-machine. Nei primi anni ‘604 verrà infatti lanciata la prima drum-machine interamente realizzata con componenti a transistor. Stiamo naturalmente parlando della R1 Rhythm Ace.
I primi successi del marchio Roland

Gli strumenti Roland hanno portato ad un’autentica rivoluzione timbrica, contribuendo all’affermarsi di diverse correnti musicali.
Nei primi anni ’70 la Ace Electronic Industries è una realtà collaudata, ma serve una svolta per allinearsi alle crescenti novità e ai concorrenti.
Nel 1972 il Nostro fonda la Roland Corporation, un nome oggi di indiscussa fama nel panorama musicale.
Negli anni successivi il successo è clamoroso. Oltre alle celebri drum-machine (TR 808, TR 909), l’azienda brevetta ogni genere di strumento ed accessorio responsabile del suono di artisti famosi. Dai pedali per chitarra alle tastiere, dagli amplificatori ai registratori multitraccia.
Il buon Ikutaro Kakehashi è famoso anche per aver contribuito allo sviluppo del protocollo MIDI (Musical Instrumental Digital Interface. Semplicemente si tratta dello standard oggi più utilizzato per comporre con gli strumenti digitali. Ok, lo inventarono Dave Smith e Chet Wood, ma oggi il MIDI non sarebbe come lo conosciamo senza il significativo contributo del genio giapponese. Non a caso nel 2013 Kakehashi fu insignito di un Grammy per aver contribuito all’integrazione del MIDI nelle tastiere già a partire del 1982.
Insomma, quella del padre della Roland è stata una carriera brillante, fra diodi e transistor, tastiere, drum-machine e tutto quello che la fantasia poteva ideare. Una mente le cui incredibili intuizioni saranno ancora al servizio dei musicisti di tutto il mondo negli anni a venire.
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