Il Midi: come creare musica senza pagare alcun musicista.

Il Midi: come creare musica senza pagare alcun musicista.

Tutti sappiamo dare una definizione precisa al linguaggio Midi, vero?…ok, urge un breve ripasso.

MIDI“ è l’acronimo di “Musical Instrument Digital Interface“: un protocollo ideato all’inizio degli anni Ottanta,  un autentico linguaggio che permette a due o più strumenti di scambiare informazioni musicali.
Questa azione può avvenire tra un controller ed uno strumento dotato di interfaccia, come ad esempio tra un dispositivo informatico ed una tastiera musicale.

 

Tutto chiaro, ma come funziona?

Questo linguaggio permette ad uno strumento di veicolare informazioni relative all’altezza e alla durata dell’evento sonoro che vogliamo creare: questo insieme di azioni dà luogo ad una performance.
Alla frase da noi creata viene assegnato un canale e dunque un timbo: perciò alla stessa “mappatura“ potremo assegnare, a nostro piacere, un suono di chitarra, di pianoforte, o ancora di un clarinetto.
In questo modo un semplice fraseggio potrà, a nostra scelta, suonare come una scala di arpa o una rullata di timpani, a seconda del suono da noi assegnato.

 

Produrre musica con l'informatica digitale

Un’idea musicale, infinite declinazioni.

È lampante, a questo punto, che il MIDI dischiude davanti a noi un repertorio quasi infinito di variabili e risorse sonore.
Per chi di voi sa leggere la musica, prendetela così: il linguaggio MIDI è un po’ come come scrivere musica su carta; non sappiamo ancora con esattezza da quale strumento verrà eseguita la nostra idea, ma la parte include tutte le informazioni necessarie, come altezza musicale e intervalli.
L’idea non è più legata al timbro del strumento musicale per il quale è composto, ma ad essa corrisponde qualunque suono virtuale da noi scelto, nei limiti dell’estensione dello strumento virtuale da noi indicato, ovviamente.

 

Come orientarsi nel mondo dei setup virtuali.

Sono in commercio tanti strumenti virtuali, in grado restituire, fedelmente o meno, la timbrica di ogni famiglia musicale esistente. Tramite il linguaggio MIDI potremo scrivere per archi, ottoni o percussioni, intervenendo aleatoriamente mediante computer e tastiera digitale.
Questi strumenti (detti “vst“, ovvero “virtual instruments“) sono fedelmente campionati, così che il musicista possa, semplicemente premendo un tasto dell’interfaccia, trovarsi sotto le dita un’orchestra di 90 elementi, un ensemble da camera, o una fila di legni.
Esistono librerie ibride che includono pattern, loop e frasi musicali già pronte, utili se un regista ci ha ad esempio commissionato l’accompagnamento di uno spot, possibilmente da realizzare prima di subito.

 

Musica virtuale

Informatica al servizio della musica: strumento o chiave d’accesso al dilettantismo?

Avere un buon bagaglio di studi è fondamentale, anche se facciamo musica per noi stessi nella nostra stanza.
Nonostante le arti digitali offrano spesso strumenti alla portata di chi non distingue una chiave di violino da una mazza da baseball, scrivere musica al computer, anche se a livello non professionale, richiede rigorose nozioni.
Ad esempio per programmare la performance di un clarinetto nel linguaggio MIDI non è infatti sufficiente assegnare semplicemente un suono, ma è buona cosa conoscerne le principali caratteristiche.
Allo stesso modo, per scrivere una parte musicale per violino non basta solo assegnare il suono d’archi al canale, ma è opportuno conoscerne le tipologie di arcata e le diteggiature, così da rendere realistica la simulazione musicale.

Non vogliamo dunque fare di voi degli improbabili DJ della composizione musicale, ma orientare i giovani ed aspiranti musicisti ad una realtà accessibile e stimolante, ma a tutti gli effetti complessa.
A voi la scelta del modo in cui investire le vostre abilità: se per gioco o per potenziare il vostro lavoro.

samer gaber
music.gamila@gmail.com

Musicista per passione e devozione, mi piace scoprire nuove sonorità, nuovi metodi di produzione e tutto ciò che gravita intorno a questo settore.

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