
14 Feb Musa Drums. Dove la passione si fa arte
L’ispirazione è ciò muove la creatività
L’ispirazione non ha luogo o tempo, può capitare ovunque a chiunque. Da un laboratorio hi-tech della Silicon Valley a un garage di Modena non c’è differenza. Quando l’ispirazione ti viene a bussare non puoi far altro che ascoltarla. L’ispirazione è compagna degli artisti dalla notte dei tempi ed è sempre stata associata ad una schiera di dee: le muse. Le muse sono “coloro che creano con la fantasia”, figlie del più potente degli dei, Zeus, e della Memoria. Sono quelle che conservano il sapere, lo tramandano. Esse sono l’ideale massimo dell’arte. Nella tranquilla Modena una Musa ha messo radici; alle porte della città, in un locale all’interno di una zona industriale, troviamo uno spazio dove l’arte si fonde con l’artigiano e la musica. È Musa Drums, il laboratorio creativo di Riccardo Lodi.
“Ho sempre amato il nome Musa, l’ho trovato unico fin da subito. La musa richiama l’arte, richiama la musica. Ho rotto le scatole non so quante volte alla mia morosa quando ha fatto il logo di Musa Drums, lo volevo perfetto!” Musa Drums è Riccardo.
In lui passione e lavoro non si distinguono, l’arte è la sua stessa vita come si capisce dalla musa tatuata sul braccio.

Riccardo Lodi, fondatore di Musa Drum
È ormai parte di lui, è sotto la sua pelle. Riccardo ci apre le porte del suo laboratorio in un pomeriggio di fine gennaio; in questo spazio produce batterie artigianali. “Ho iniziato a suonare a 13 anni, mia madre mi portò in conservatorio per scegliere un corso musicale e io mi innamorai della batteria. Scelsi come primo strumento una batteria strabella, ma era mezza rotta, per cui decisi di darmi da fare per metterla a posto cambiando volta per volta i pezzi, le pelli e riverniciandola. Di fatto iniziai dal mio garage come restauratore”.
Riccardo coltiva questa passione in tutti gli anni dell’adolescenza e da ragazzino passa le giornate a smanettare sulle batterie, rivendendo e comprando parti grazie ad un commerciante di strumenti di Modena. A soli 18 anni decide di aprire un’azienda con un socio e prende lezioni di liuteria da un falegname. A piccoli passi passa dal garage al primo capannone e inizia a produrre rullanti e batterie grazie a macchinari più grossi; da qui la separazione col socio, che produce bassi e chitarre, per concentrarsi solo sul suo strumento. “Tre anni fa sono venuto in questo capannone. All’inizio era un open space, adesso ha ben 12 locali. Dal parquet ai muri, è stato tutto frutto del mio lavoro. Solo il bagno non l’ho toccato, non sono un bravo idraulico!” L’arte di Riccardo si perfeziona sempre di più e due anni fa decide di dar vita a Musa Drums. Da lì il suo percorso conosce una crescita costante.
Tutto parte da zero, dal legno
Ma come nasce concretamente una batteria?
“Tutto parte da zero, dal legno.
Nel magazzino ho tavole per esempio di mogano, palissandro brasiliano, bubinga. Una volta deciso il pezzo, taglio tutte le sezioni con una macchinario, poi incollo i listelli in modo da creare un fusto e infine tornio il tutto. L’unica cosa che non faccio è la verniciatura, quella la lascio a Stefano Caluzzi di Sport Color Strumenti, collaboratore prezioso e gran professionista, il quale realizza anche alcuni interni in fibra di carbonio”.
La scelta del legno è fondamentale in base al suono che si vuole ricercare. Riccardo ci porta nel magazzino dove ci sono alcuni fusti pronti per essere ultimati e ci dà una dimostrazione concreta di come suoni differente un pezzo in base alla sua composizione, che sia pezzo unico o multistrato. Dalla pesantezza e consistenza del legno esce un suono più sordo o più intenso. Riccardo sa sempre cosa consigliare grazie al suo orecchio da batterista, oltre che da artigiano. “Ci sono tre regole nella scelta del legno per capire come va a suonare: il peso specifico che ti dà la frequenza, la porosità che ti dà la nota e l’oleosità che va a stoppare le onde più lunghe e fastidiose”. Riccardo produce solo su richiesta, creando batterie uniche e personalizzate. “Io mi metto sempre al servizio del cliente e cerco di assecondare le sue richieste, sfruttando la mia esperienza e inventandomi anche qualche espediente nella produzione. L’importante è non rinunciare mai alla propria arte, al proprio tocco particolare che di fatto è il marchio di fabbrica di Musa, e alla qualità che ci distingue”.
Musa Drums non è un semplice laboratorio
La sede di Musa Drums non è un semplice laboratorio, è un luogo dove la musica viene fatta dall’inizio alla fine, dalla fabbricazione dello strumento alla composizione vera e propria. Nel corridoio d’ingresso troviamo un piccolo showroom dove vengono esposte le opere create da Riccardo, le quali vengono provate da lui una volta ultimate, e alcuni pezzi di altri artigiani distribuite da Musa. Col tempo anche Musa si sta facendo conoscere al di fuori dei soliti contatti locali. “Ho già partecipato a qualche fiera a livello europeo e mi piacerebbe riuscire a crescere anche dal punto di vista del marketing. La cosa difficile è far conoscere il marchio; non si sta vendendo un prodotto qualunque, ma prima di acquistarlo devi provarlo e ascoltarlo. Adesso ci stiamo lanciando anche nell’e-commerce grazie alla preziosa collaborazione con Marco Pastorio che mi cura il sito”.
Prima di entrare nello spazio dedicato ai macchinari ci sono due stanze: sono la sala prove e lo studio di registrazione. Non c’è distanza tra una parte del capannone e l’altra, l’odore di legno è presente ovunque e il parquet della sala, insieme all’allestimento delle pareti che sembra formato da mattoni a vista, rende tutto più caratteristico. Sembra di andare a registrare in uno studio nel nord Europa. Accanto all’attività artigianale, Riccardo porta avanti infatti la sua passione per la musica. “Da ragazzino amavo il rock e il metal, adesso sono più sul funk. Però ho sempre suonato pop. La mia band si chiama Last, ma faccio anche il batterista in tour per Benji&Fede”.

Concerto di Benjy & Fede
Andare controcorrente in un mondo sempre più tecnologico
In un mondo sempre più tecnologico sembra quasi una scelta controcorrente quella di tornare a produrre a mano gli strumenti. “In realtà la batteria è sempre centrale per una band, però la tecnologia ti offre opportunità in più. Dai pad passando alle sequenze, non amate da tutti, la tecnologia può essere un grosso alleato, l’importante è non abusarne.” Tecnologia che è presente nello studio accanto ad una delle prime batterie prodotte artigianalmente: è quella usata da Ligabue al Campovolo nel 2015 davanti a 150mila persone (articolo della Gazzetta di Modena).

Robby Pellati al concerto “Buon Compleanno Elvis”, ph: Gazzetta di Modena
Riccardo ci spiega come è avvenuto l’incontro: “Robby Pellati, il batterista di Ligabue cercava una batteria unica, non una qualunque, da portare su un palco così importante come quello del Campovolo. Tramite un venditore di strumenti mio collaboratore è venuto qui e glielo ho fatta su misura. È rimasto molto soddisfatto ed è stata una gran pubblicità per noi. Destino vuole che con la mia band, i Last, abbiamo vinto un contest e abbiamo avuto l’opportunità di aprire Ligabue in quel concerto. Per cui questa batteria ha fatto anche Monza nel 2016. Un’emozione incredibile!” Dalla sala accanto esce il produttore dello studio: è Francesco Landi, chitarrista dei Last e stretto collaboratore di Musa. “È molto bravo e ha studiato al conservatorio, ci conosciamo fin dalle medie. Quando ho aperto lo studio di registrazione l’ho voluto al mio fianco!” ci fa sapere Riccardo.
Musa nasce dall’idea e dal gran lavoro di un ragazzo, ma col tempo sta diventando un punto di riferimento per molte persone. Oltre ai collaboratori storici, nei prossimi mesi nuove persone faranno compagnia a Riccardo perché accanto alla sede della Musa aprirà uno studio di registrazione composto da numerose sale. Decidiamo di lasciarlo al suo lavoro, ringraziandolo per il tempo che ci ha concesso e augurandogli in bocca al lupo per il tour che a breve inizierà con Benji&Fede sui palchi dei più importanti locali italiani. Spesso non c’è bisogno di andare in un qualche spazio esclusivo nelle più importanti città europee o della California. Basta un garage, la passione, la visita di una musa e anche nella nebbia di una zona industriale modenese può nascere qualcosa di raro e bellissimo. L’ispirazione non conosce confini.
Link Musa Drums: www.musadrums.com
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