CARLO BOLACCHI. QUANDO I SOGNI DIVENTANO REALTÀ

Carlo Bolacchi

CARLO BOLACCHI. QUANDO I SOGNI DIVENTANO REALTÀ

Sono le dieci di mattina di Capodanno. Squilla un cellulare. A tastoni viene afferrato dal comodino dove è rimasto accesso dalla notte precedente e si apre la conversazione.

“Pronto Carlo, sono Paolo. Non so se lo sai, ma la puntata di oggi salta per via degli attentati a Istanbul. Non so quando la recupereremo.”

Il Paolo in questione è Paolo Fox, il noto astrologo televisivo che come ogni primo gennaio lancia l’oroscopo dell’anno a Buongiorno in Famiglia sulla Rai per la gioia di milioni di italiani in trepidante attesa. Il Carlo è invece il cantautore Carlo Bolacchi, atteso ospite della puntata grazie alla sua hit “Paolo Fox”. Così a primo impatto sembra un pessimo inizio di 2017 per lui.

carlo_bolacchi prove

Carlo Bolacchi si autodefinisce un cantautore operaio. Originario della Sardegna, cagliaritano per la precisione, da tanti anni ormai vive a Reggio Emilia dove lavora. Il suo lavoro è parte fondamentale della sua vita, non solo da un punto di vista del mero impiego, ma soprattutto dal punto di vista artistico. Musica e lavoro in fabbrica vanno a braccetto nella sua vita. Uno è indispensabile per l’altro. Lo incontriamo in una tardo pomeriggio di inizio maggio per conoscere meglio la sua storia, con uno spritz in mano, al tramonto, ovviamente dopo lavoro.

CB “Iniziai a suonare la chitarra a 16 anni da autodidatta, ma fin da subito ero più attratto dalla scrittura. La prima canzone che scrissi la dedicai a mio idolo Marco Pantani, dato che lo sport è una delle mie grandi passioni. Da lì presi fiducia perché la feci sentire ad amici e piacque a molti. Poi nel 2006 con un paio di ragazzi decisi di mettere su una rock band dove cantavo in inglese, ma eravamo ancora dei ragazzini. Niente di serio”.

Il primo salto di qualità per Carlo arriva nel 2010.

CB “Fondai in quell’anno i Fluminera, nome tratto da un fiume che passava per il mio paese in Sardegna, con Samer Gaber e successivamente Claudio Fornaciari e Denis Vacondio. Avevo già un po’ di materiale pronto e registrammo subito un EP, ‘Schiavo del Tempo’. Negli anni successivi suonammo un po’ ovunque, partecipammo a diversi contest e finimmo a suonare anche all’estero, in Romania. Fu un’esperienza davvero unica, fummo accolti come delle rockstar e capimmo davvero quanto sia importante la musica nella vita delle persone.”

Nel 2013 inizia il percorso da solita di Carlo, quando decide di staccarsi dai Fluminera, band che come sonorità si ispirava a Negrita e Liftiba, per sperimentare un percorso più pop. E qui il lavoro, quello vero in fabbrica, gli viene in aiuto.

CB “Negli anni ero migliorato molto nella scrittura e mi sentivo pronto ad un cambio di passo. Così un giorno un collega alla Walvoil, l’azienda per cui lavoro, mi consigliò di andare a trovare il suo maestro di chitarra, Marco Montanari. All’epoca era produttore artistico dell’ex Esagono, celebre studio di registrazione di Rubiera. Gli feci ascoltare qualche mio lavoro e gli piacqui fin da subito. Lì iniziò la nostra collaborazione, che dura tutt’ora”.

copertina singolo "Verità Libera"

Copertina del singolo “Verità Libera”,ph. Emanuele Gibertini

Nel 2013 esce il primo singolo solista, ‘Verità Libera’, con un sound più fresco rispetto ai lavori passati. Seguendo i consigli di Marco, divenuto poi responsabile della produzione artistica presso la Mescal (storica etichetta indipendente, ndr), Carlo decide di prendersi un paio di anni di pausa per migliorarsi e prepararsi a far uscire il disco d’esordio.

 

 

 

Ma come si migliora nella scrittura?

CB “Ascoltando tanto. Anche guardando film e leggendo, ma nel mio caso ascoltando cantautori. Mi ispiro molto a Gazzè, Fabi e soprattutto Daniele Silvestri. Apprezzo tantissimo anche Riccardo Sinigallia, credo che sia il numero uno in Italia. Gran musicista e paroliere incredibile. Per migliorare però conta soprattutto seguire i consigli degli altri. Per questo seguo molto Ermal ( Ermal Meta, anche lui sotto Mescal, ndr) che mi dice sempre che la musica sta nei libri. Basta una frase per aprire un mondo”.

E come si fa a capire quando si è pronti a far uscire un disco maturo?

CB“Lo capisci quando inizi a scrivere tanti pezzi diversi tra loro ma con uno stile unico”.   

La svolta però arriva nel 2016, quando Carlo decide di cimentarsi nell’avventura di Area Sanremo. Un’esperienza unica che lo cambia profondamente.

CB “In realtà l’idea di andare ad Area Sanremo (il contest che porta a Sanremo Giovani, ndr) è venuta fuori in maniera casuale con Marco Montanari la scorsa estate. A settembre abbiamo mandato un brano e siamo andati cinque giorni a Sanremo con altri seicento artisti per esibirci e fare workshop. Da lì c’è stata la prima scrematura, ne tenevano solo settanta. Quando uscì il mio nome non ci credevo! Di questi settanta ne sceglievano otto, che erano i vincitori e tra questi due sarebbero andati a Sanremo Giovani. L’audizione si è tenuta in autunno nel Casinò di Sanremo e incredibilmente ho vinto. È stata un’emozione pazzesca perché il passo successivo sarebbe stato l’Ariston. Da lì il mio nome è iniziato a circolare tra gli addetti ai lavori e tutti mi cercavano per interviste. È stata una bella soddisfazione, soprattutto per i miei genitori che vedevano il frutto dei miei sacrifici”.

area sanremo

Premiazione degli otto vincitori di Area Sanremo

Il momento più importante però deve ancora arrivare.

CB “Il 12 dicembre mi sono esibito insieme agli altri sette vincitori a Sarà Sanremo, in diretta prima serata sulla Rai, condotto da Carlo Conti. Sono stati giorni molto stressanti, c’era tanta pressione perché tutti volevano vincere. Ce la siamo però cavata alla grande. Non sono entrato a Sanremo Giovani, ma va bene così perché poi mi sono potuto esibire anche nei giorni del Festival nel circuito esterno”.

L’avventura a Sanremo gli apre tante porte. E qui torniamo al Capodanno 2017 e a Buongiorno in Famiglia sulla Rai.

paolo fox

Copertina del singolo “Paolo Fox”

CB “La canzone che avevamo scelto era ‘Paolo Fox’, pezzo che all’inizio sembrava un azzardo perché era una canzone più leggera rispetto ai miei standard, dato che di solito mi piace parlare di vissuti un po’ più profondi. La canzone però ha avuto un ottimo impatto. È nata da un fatto di vita quotidiana: tutti i giorni torno a casa a pranzo e mio padre guarda Buongiorno in Famiglia, dove c’è appunto Paolo Fox. Un giorno stavo cercando l’ispirazione per una canzone e mi sono imbattuto in un annuncio di un astrologo. Da lì mi è venuto in mente di scrivere qualcosa sull’astrologo più celebre d’Italia”.

Il giorno dopo la serata di Sarà Sanremo arriva la chiamata dalla Rai e l’invito ufficiale di Paolo Fox in persona a cantare per lui nella puntata di Capodanno.

CB “È una persona in gambissima, sempre disponibile e gentilissimo con me. Pensa che quando sono andato a registrare la puntata a Roma mi ha accolto nel suo camerino cantando la mia canzone. Ora siamo diventati amici. Guarda, ci siamo scritti proprio in questi giorni!”

 

Alla fine c’è stata la puntata?

Paolo Fox Carlo Bolacchi

CB “Certo che sì. La puntata è stata spostata al 2 gennaio. In quella mattinata del primo gennaio ero arrabbiatissimo, sembrava un sogno svanito. E un pessimo inizio di 2017. Ma come dico nella mia canzone, ‘Paolo Fox’ regala speranza! Da lì la canzone è stata usata anche su Blob e a Ballando con le Stelle. Grazie alla visibilità ottenuta con queste esperienze sono riuscito anche ad esibirmi al Mapei Stadium all’intervallo di Sassuolo-Juventus davanti a 20mila persone e migliaia di ultras. Ecco, lì un po’ le gambe mi tremavano! Mi sono detto: qua mi tirano gli ortaggi. Invece hanno apprezzato!”

Il 2016 è un anno fondamentale per Carlo perché è anche l’anno in cui decide di incidere l’album di esordio per la Mescal.

CB “L’album era già pronto prima di Sanremo. Si chiama ‘Nei Paese dei Bolacchi’, consta di 11 tracce e parla dell’Italia dal mio punto di vista. Lo abbiamo registrato a Casalgrande con la produzione artistica di Marco Montanari nell’arco di un anno, cercando di incastrare gli impegni di tutti. I temi trattati riguardano la vita personale, in particolare i miei vissuti e quelli dei miei genitori, con molti riferimenti anche alla Sardegna. Mi auguro però col tempo di scrivere di temi più universali come fanno i cantautori che stimo, è il mio obiettivo futuro”.

L’album rappresenta il primo passo per una carriera musicale, la base per aggiungere credibilità.

CB “In realtà sto già scrivendo nuovi pezzi per un secondo album, di sicuro più maturo. Ci tengo a mostrare con il primo album però che Carlo Bolacchi non è solo quello di Paolo Fox”.

Si prospetta un’estate piena di concerti per promuovere ‘Nel Paese dei Bolacchi’.

Carlo Bolacchi con Ermal Meta

Carlo Bolacchi con Ermal Meta

CB “Si parte il 7 maggio dall’Alcatraz di Milano dove aprirò Ermal Meta. Con lui ci siamo conosciuti un anno fa quando ho

aperto un suo concerto ad Asti. Abbiamo un gran rapporto, è di sicuro un punto di riferimento per me. Ha un sacco di carisma e personalità, oltre che ad essere un gran musicista. Poi farò di sicuro qualche data d’estate ma è ancora tutto da decidere. Spero di fare tante date e di divertirmi! Ho tanta voglia di suonare dato che per un paio di anni sono stato fermo”.

Tra i temi toccati nel nuovo album non poteva mancare il lavoro.

CB “Io faccio il metalmeccanico alla Walvoil. Sto tutto il giorno sulle macchine, tra grasso e odore di olio. La musica perciò rappresenta per me una valvola di sfogo, grazie alla quale posso vivere una vita parallela parlando però di quello che faccio. In ‘Professione Italiano’, pezzo che sarà nel disco, dico: ‘cantautore di notte perché amo le stelle, dipendente di giorno e qui ringrazio il presente’”.

Carlo è molto legato anche ai colleghi, i suoi primi fan fin dagli esordi.

CB “Ringrazio sempre il mio lavoro, senza di questo non potrei permettermi economicamente di sostenere la mia passione musicale. Il periodo dicembre/gennaio è stato un periodo magico della mia vita grazie all’esperienza di Sanremo; tutto ciò è stato possibile perché l’azienda mi è stata accanto, concedendomi le ferie quando dovevo suonare. Sono riconoscente a loro e l’ho sempre detto nelle interviste. Basti pensare che un giorno l’amministratore delegato della Walvoil ha richiesto un incontro privato con me per complimentarsi per Sanremo. Mi ha detto che ero motivo d’orgoglio per lui e tutta l’azienda, nonché citato come punto di riferimento anche coi suoi figli. Ecco, questa è stata la soddisfazione più grande in assoluto, più di qualsiasi riconoscimento artistico”.

Il segreto di Carlo sta nella sua semplicità, nel suo essere ben radicato nella propria realtà, conscio dei propri limiti ma desideroso di spingersi sempre più in là. Lui la musica la fa per piacere, non per fare soldi o per guadagnare fama. Lo sa bene che tutto ciò si ottiene sempre come conseguenza del proprio lavoro e non può essere lo scopo principale. Carlo è un esempio non solo per la Walvoil, non solo per i musicisti alle prime armi, ma per tutti noi, per tutti coloro che coltivano un sogno e se ne prendono cura con pazienza, fiduciosi nelle proprie capacità e negli astri a favore. D’altronde quando hai Paolo Fox dalla tua è tutto più semplice!

 

Videoclip “Paolo Fox”

Contatti di Carlo Bolacchi

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Alessandro Melioli
alessandro.melioli@gigfound.com

Filosofo, classe 1991, da Reggio Emilia. Ama raccontare storie legate al mondo musicale e si impegna a supportare realtà socio-culturali nell'organizzazione di eventi. Ha collaborato con webzine (Vox, KeepOn) e radio (RumoreWeb). Nel tempo libero si dedica allo sport (calcio e basket) e alla pratica di discipline orientali (yoga). Dategli libri e musica e lo renderete una persona felice.

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