
12 Dic Biografie musicali: ecco le letture fondamentali per il musicista
Biografie musicali: ecco i titoli preferiti da noi di GigFound.
Dopo aver trattato in lungo e in largo il tema della musica digitale, questa volta approdiamo su coordinate meno “nerd“ e più “letterarie“.
In questo articolo desideriamo infatti riportare una breve classifica delle letture immancabili sul comodino di ogni buon musicista. Abbiamo selezionato per voi 5 titoli per noi davvero irrinunciabili; eccoli.
Biografie musicali: la nostra top five.
Eric Clapton: l’autobiografia (edizioni Sperlig & Kupfer).
L’incredibile e agitata vita di uno dei chitarristi più influenti di tutti i tempi; ladies and gentleman, Mr. “Slowhand“ Eric Clapton.
Un musicista leggendario quanto tormentato. Successi, modelle, fama, ma anche lutti – la perdita del figlio Conor nel 1992 – e dipendenze a dare un risvolto drammatico ad una delle esistenze più agitate del rock.
Questa infatti non è solo l’appassionante biografia di un musicista che ha conosciuto la gloria e il successo, ma anche i demoni dell’alcol e della tossicodipendenza. È la storia di un sopravvissuto, un uomo che ha rischiato più volte di perdere se stesso.
Queste pagine raccolgono dunque la vita travagliata del musicista e della sua – non poteva essere altrimenti – vibrante poetica musicale. «Layla», «Wonderful Tonight» e «Tears in Heaven» sono brani divenuti autentici cavalli di battaglia per intere legioni di fan.
Queste pagine non offrono solo un racconto autentico della travagliata storia di uno dei musicisti più celebri dell’ultimo secolo, ma uno spaccato vivido e irripetibile degli ultimi quarant’anni di rock.
“Non è musica per vecchi (Andrea Battistoni, ed. Rizzoli).
Può la cosiddetta musica “classica”, raggiungere le giovani generazioni, in un’epoca così frenetica, in cui la tecnologia la fa da padrona? La risposta è si. Così Andrea Battistoni, giovanissimo direttore d’orchestra, si rivolge con ai suoi coetanei.
Con questa pubblicazione l’ex enfant prodige capta l’attenzione e ribalta i preconcetti di coloro che considerino le opere del passato “roba da vecchi“. E ce ne dà dimostrazione mettendo intelligentemente sullo stesso piano – cosa rara per un grande della classica – Beethoven, Jim Morrison e Mozart. E inevitabilmente catturando l’attenzione di chi legge.
Spesso una prima esperienza d’ascolto non indovinata può tarpare dal principio il nascere di una passione. È quanto accaduto proprio ad Andrea durante l’infanzia: la madre lo obbligava infatti all’ascolto di complessi brani cameristici. Poi il giovane scoprì l’orchestra, l’opera e le emozioni che possono suscitare. Da li’ un rapido crescendo creativo e professionale.
“La musica è pericolosa“ (autore: Nicola Piovani, edizioni Rizzoli).
Quella di Nicola Piovani è una vita sotto l’astro della musica, e degli incontri che essa ha reso possibili. Gli incontri con i più grandi, come Morricone, Fellini e Monicelli, per i quali ha scritto colonne sonore che hanno tracciato mezzo secolo di cinema.
Ma se, come diceva il Maestro Federico Fellini, «La musica è pericolosa», si tratta di un pericolo cui vale la pena esporsi. Perché la musica offre inafferrabili brandelli di divino.
In queste pagine, Nicola Piovani, uno dei musicisti più apprezzati del nostro Paese, ricorda come sono nate molte delle sue musiche, traendo ispirazione anche dalla sua infanzia.
La musica si intreccia indissolubilmente alla vita, e diviene un racconto unico. Piovani interseca scorci autobiografici e brandelli di spartiti. Perchè la musica sarà anche pericolosa, ma è vita essa stessa.
“Inseguendo quel suono. La mia musica, la mia vita“ (Ennio Morricone, Alessandro De Rosa, edizioni Mondadori).
In tema di biografie musicali, non potevamo certo escludere il più grande di tutti.
In questa autobiografia, pubblicata da Mondadori – giusto poche settimane fa – Ennio Morricone ripercorre la sua vita e la sua impareggiabile carriera, in una magistrale intervista/conversazione guidata dal giovane compositore Alessandro De Rosa.
Il libro è il risultato di anni di incontri tra il Maestro e il suo allievo Alessandro De Rosa.
Questo lavoro non si propone sono come una preziosa testimonianza della vita e la carriera di uno dei più influenti musicisti di sempre. E’ una preziosa ricerca sui linguaggi nascosti tra musica e immagine. Raccontata in prima persona dal maestro delle note per lo schermo.
Dall’autobiografia di Morricone ci spostiamo ad un personaggio egualmente popolare ma di tutt’altra scuola.
“Keith Richards: Life” (Ed. Feltrinelli).
Con gli immarcescibili Rolling Stones, Keith Richards ha dato vita a canzoni in grado di scuotere il mondo intero. Una pericolosa mistura di rock blues, melodia ed atteggiamenti poco raccomandabili che li hano resi scandalosi, osceni. Ed ovviamente indimenticabili.

Quella di Keith Richards è senz’altro una delle biografie musicali più appassionanti della storia del rock.
È la seicorde delle pietre rotolanti a raccontare la sua storia personale e quella dei suoi compagni di ventura. Un’esistenza all’insegna della musica, iniziata con la fulminante scoperta di Chuck Berry, della chitarra ed infine culminata con la fondazione di una delle band seminali della leggera.
Il libro ripercorre non solo i successi e i riff immortali del complesso inglese, ma racconta – senza omissioni – anche le tragedie, come la perdita dell’amico Brian Jones, per molti la vera anima dei Rolling Stones.
Con disarmante onestà e senza peli sulla lingua, Richards ci consegna la storia sfrenata di una delle band simbolo del rock mondiale.
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