
23 Ago Desmond Child: la mente dietro le grandi hit
“Desmond Child è un vero camaleonte. La prima volta che ci siamo incontrati, abbiamo scritto “Angel“ in meno di due ore, non scherzo. Quell’uomo è un vero genio“.
Sono le parole di Steven Tyler, voce e leader degli Aerosmith, che magnifica le abilità creative di Desmond Child.
Chi è Desmond Child?
Se vi dicessimo che i vostri brani preferiti sono principalmente opera sua, sareste sorpresi?
Desmond Child è uno dei più richiesti autori di sempre: negli ultimi trent’anni ha lavorato al fianco più grandi della scena mondiale.
Il musicista è specializzato nel campo delle hit: praticamente tutto ciò che esce dalla sua penna entra in “heavy rotation“ in radio e su MTV. Ma se costui è un gigante dell’hit parade, perchè è sconosciuto ai più?
Desmond Child è un geniaccio dallo stile defilato, uno di quei grandi che hanno trovato la propria dimensione aldilà del sipario: pur lontano dal clamore dello showbiz, è la mente dietro alcuni dei più grandi successi commerciali di sempre.
Desmond Child non si limita al ruolo di produttore, ovvero colui che dà coordinate all’artista in termini di arrangiamento e scelte sonore; la sua figura è, per l’esattezza, quella di un songwriter. Mettiamola così: è come il nostro Mogol, ma in maniera mooolto più “hollywoodiana“.
“Artist/Producer/Hitmaker“
Il suo sito personale riportata l’espressione: “Artist/Producer/Hitmaker“. Già, “Hitmaker“. Uno che – letteralmente – “fabbrica le hit musicali“, come un artigiano sagoma la creta.
“Hitmaker“: un vocabolo solo per dare contorni ad un artista con il raro dono di plasmare….blockbuster da classifica.
Già: non tutti i nostri beniamini, anche se intonati, bravi e bellocci, hanno il dono di scrivere grandi canzoni, e in tante occasioni la buona riuscita di un disco è merito del contributo di altre firme, nascoste ma presenti.
Ad esempio sapevate che la megahit “I was made for lovin’ you“ fu scritta da Desmond insieme ai Kiss?Idem i singoloni “You give love a bad name“ e “Livin’ on a prayer“ non furono pensati solo da un giovane Bon Jovi di belle speranze, ma vedevano un forte contributo da parte del genio musicale di Child.
E non finisce qui: “Dude looks like a lady“ degli Aerosmith, coro da stadio e colonna sonora del film “Mrs. Doubtfire“, fu scritta insieme a ….indovinate. Per non parlare di “Livin’ la vida loca“ di Ricky Martin, tormentone di qualche mondiale di calcio fa? Ecco, ci siamo capiti.

Desmond Child è il più richiesto songwriter della scena mondiale: alcuni dei più grandi successi di Bon Jovi, Cher e Aerosmith portano la sua firma.
Desmond Child: dagli inizi alle hit mondiali
Il buon Desmond nasce in Florida il 28 Ottobre 1953, da madre cubana e padre ungherese; appassionatosi presto alla musica, emigra, ancora giovane, a New York, che ai tempi aveva molto da offrire ai musicisti esordienti.
Fonda così i Desmond Child And Rouge, quartetto che lo vedeva affiancato dalle tre coriste Maria Vidal, Diane Grasselli e Miriam Valle; la formazione incide due album: l’omonimo esordio e “Runners In The Night“, ma la band si scioglierà di lì a poco.
All’indomani dello split il giovane lascia gli USA, alimentato dal desiderio di intraprendere un viaggio spirituale: Desmond sostiene che questo periodo “zen“ trascorso in Oriente sia alla radice dell’ispirazione di quei successi che, di lì a poco, faranno grandi gli artisti che avranno la fortuna di collaborare con lui.
All’inizio degli anni ’80 il Nostro torna in patria e si riavvicina alla musica con un ruolo a lui inedito: non sarà più frontman, ma indosserà i panni di compositore e produttore.
Nell’arco di poco tempo il telefono di Desmond raggiunge letterlamente il punto di fusione: corteggiatissimo dalle case discografiche, il suo nome è oggi associato a singoli multimilionari. Il suo nome diventa gettonatissimo fra i big a caccia di un nuovo successo radiofonico, con cui tornare alla ribalta, come fra gli astri nascenti, in attesa del fatidico “botto“ discografico.
Un curriculum….stellare
“Desmond è il perfetto songwriter. Nessuno stile o tendenza musicale lo può trattenere o limitare di fronte a ciò che sa fare meglio, ovvero scolpire – come un artigiano fa con l’argilla – le canzoni. Lo ammiro e lo elogio“. Parola di Gene Simmons, voce e basso dei Kiss.
E come dargli torto: Il buon Desmond vanta un curriculum davvero impressionante: negli ultimi trent’anni ha scritto brani per i più grandi del pop, del rock e perfino del metal. Suoi molti successi di Cher, Micheal Bolton, Roby Williams, Ricky Martin e Cindy Lauper, solo per nominare i più popolari. Tra i più recenti ha cofirmato canzoni per Christina Aguilera e Mika.
Ma il suo fiore all’occhiello è la collaborazione con i big del rock radiofonico: il Sig. Child ha scritto autentici cavalli di battaglia per gli Aerosmith (La ballad “Crazy“, giusto per dirne una) e ha collaborato con alcune le più grandi stelle dell’hard rock, tra cui Alice Cooper, gli Scorpions (riportandoli al successo mondiale nel 2007 con il fortunato “Humanity: Hour I“) e il sempreverde Iggy Pop.

Desmond Child nel suo studio: l’artista è strumentista, autore e produttore di alcuni dei più grandi successi radiofonici di sempre.
Il genio dietro le quinte
Se da un lato constatiamo la grandezza di un musicista che, standosene lontano dalla ribalta, ha dato tirato fuori dal cilindro alcuni dei più grandi successi mondiali, ci troviamo a ridimensionare, non senza una nota di amarezza, i meriti dei nostri idoli.
Una vosta spostata la stoffa pesante del sipario, i nostri beniamini scendono un pochino dal piedistallo, diciamo. Almeno ai nostri occhi (ed orecchie).
Viene da chiedersi come suonerebbero i dischi dei nostri artisti preferiti se talvolta non ci fosse stato il contributo di una penna come quella di Child (ma anche di Bob Ezrin e Bob Rock, altri giganti sui quali varrebbe la pena documentarsi).
Questo non per sminuire il valore artistico dei nostri eroi, ma per illustrare una ragione ben precisa: l’eventuale flop commerciale di un cantante è come il fallimento di una grossa società; quindi….più investimenti sicuri, meno rischi.
D’altronde anche i più grandi registi non sono i soli responsabili dei propri capolavori, ma sono coadiuvati da sceneggiatori, autori e maestranze. E, come nel cinema, quando si fa musica che deve assicurare il successo di massa, è proibito correre rischi.
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